Termine impiegato per descrivere opere d'arte a tecnica mista che occupano un'intera stanza o galleria, nella quale gli spettatori in genere possono entrare. Alcune installazioni tuttavia sono progettate in modo tale da poter essere contemplate girandovi tutt'attorno, mentre altre sono così fragili che possono essere osservate solo oltre una porta o dall'estremità opposta della stanza. L'arte dell'installazione nasce dalle prime forme di Arte Ambientale (Environment). Uno dei pionieri dell'arte ambientale è stato l'artista americano Allan Kaprow, con le opere create a partire dal 1957. In un'intervista aggiornata pubblicata nel 1965, Kaprow ha detto della sua prima installazione: 'Mi sono limitato a colmare il vuoto presente nella galleria. Aprendo la porta ti ritrovavi nel mezzo dell'installazione. I materiali erano i più svariati: fogli di plastica, cellophane sgualcito, grovigli di nastro adesivo, pezzi di smalti graffiati e macchiati e strisce di tela colorate. All'interno erano presenti anche luci appese e 'cinque riproduttori audio che propagano nello spazio circostante suoni elettronici che io stesso ho composto'. La miscela di materiali (tecnica mista), la luce e i suoni sono gli elementi fondamentali dell'arte dell'installazione. Da quel momento la creazione di installazioni diventa un filone centrale dell'arte moderna, soprattutto a partire dal 1990, e sono molti gli artisti a dedicarsi alla loro realizzazione. Nel 1961, a New York, Claes Oldenburg creò una delle prime installazioni, The Store, dalla quale deriva la sua opera 'Counter and Plates with Potato and Ham'. Uno dei più eminenti creatori di installazioni che si avvalgono della luce è James Turrell.