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Arte Povera

L'espresssione "Arte Povera" fu utilizzata per la prima volta nel 1967 dal critico e curatore italiano Germano Celant. I suoi testi pionieristici a una serie di importanti esposizioni fornirono un'identità collettiva a un gruppo di giovani artisti italiani con base a Torino, Milano, Genova e Roma. L'Arte Povera emerse da una rete di eventi connessi alla cultura urbana di queste città, ad esempio il miracolo economico italiano dell'immediato dopoguerra crollato nel caos dell'instabilità economica e politica. Il termine "povera" fa riferimento all'utilizzo di una vasta gamma di materiali che si spinge oltre i materiali semi-preziosi tradizionali come la pittura a olio su tela, il bronzo o il marmo scolpito. L'espressione Arte Povera non denota quindi un'arte impoverita, ma un'arte eseguita senza restrizioni, un assetto simile a quello di un laboratorio in cui le basi teoriche lasciano il passo in favore di una completa apertura verso nuovi materiali e tecniche. Gli artisti principali del moviemnteo furono: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Piero Gilardi, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini and Gilberto Zorio. Il periodo di maggior sviluppo fu tra il 1967 e il 1972, ma l'influenza che esercitò sull'arte successiva fu molto rilevante. L'Arte Povera può anche essere considerata come il cotributo italiano all'Arte Concettuale.

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Creator

  • Sis84
  • (Rome, Italy)

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